Sogno e fantasia...

lunedì 21 gennaio 2008

Le fate e la poesia...

Terra di fate di Edgar Allan Poe
Valli di nebbia, fiumi tenebrosie boschi che somigliano alle nuvole:poi che tutto è coperto dalle lacrimenessuno può distinguerne le forme.Enormi lune sorgono e tramontanoancora, ancora, ancora ...in ogni istantedella notte inquiete, in un mutareincessante di luogo.E cosìspengono la luce delle stellecol sospiro del loro volto pallido.Poi viene mezzanotte sul quadrante lunareed una più sottile delle altre(di una specie che dopo lunghe provefu giudicata la migliore)scende giù,sempre giù, ancora giù,fin quandoil suo centro si posa sulla cimadi una montagna, come una corona,mentre l'immensa superficie,simile a un arazzo,s'adagia sui castellie sui borghi (dovunque essi si trovino)e si distende su strane foreste,sulle ali dei fantasmi, sopra il mare,sulle cose che dormono e un immensolabirinto di luce le ricopre.Allora si fa profonda - profonda! -la passione del sonno in ogni cosa.Al mattino, nell'ora del risveglio,il velo della luna si distendelungo i cieli in tempesta e,come tutte le cose,rassomiglia ad un giallo albatro.Ma quella luna non è più la stessa:più non sembra una tenda stravagante.A poco a poco i suoi esili atomisi disciolgono in pioggia: le farfalleche dalla terra salgono a cercareansiose il cielo e subito discendono(creature insoddisfatte!) ce ne portanosolo una goccia sulle ali tremanti.

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